Negli anni della guerra, i frati erano restati sempre accanto ai nettunesi, offrendo aiuto materiale ma pensando anche,
e da subito, ai bisogni spirituali e culturali
E fu Padre Emilio Galluzzi a sostenere i parrocchiani in quei tempi difficili: seppe sempre affrontare con coraggio la
fatica del periodo sino a seguire quei nettunesi che nel 1944 dovettero imbarcarsi alla volta di Napoli.
È ancora una volta il diario dei frati la fonte preziosa attraverso la quale il passato ci parla e rivela ansie,
trepidazioni, preoccupazione e sollecitudine per la gente, ma anche, soprattutto, fiducia nell'aiuto di Dio.
Nel dopoguerra al Sacro Cuore arrivò P. Biagio Jacobelli: appena diciannovenne era partito insieme ad altri confratelli
come missionario nella lontana Cina, ma nel settembre del 1948 l'avvento del comunismo lo costrinse a tornare in patria.
Fu nominato Parroco del Sacro Cuore dove rimase fino al mese di ottobre del 1951.
Fu poi la volta di P. Giovanni Talone: venne inviato come Parroco nel 1951. Lo contraddistingueva una particolare attenzione nei
confronti dei più piccoli e dei giovani, e fu proprio in questa ottica che si adoperò per erigere, annessa alla Parrocchia, la “Casa del fanciullo”.
Nel 1957 arriva a Nettuno un giovane Parroco pieno di entusiasmo: Padre Lorenzo era per tutti – e nel ricordo continua ad essere – “ Padre Curato ”.
Rimase in Parrocchia per ben 24 anni, periodo in cui il Sacro Cuore cresceva e si espandeva tanto da far nascere nel suo territorio
ben sette nuove Parrocchie: S. Anna a Cretarossa, S. Paolo a Tre Cancelli, S. Lucia a Cadolino, Madre del Buon Consiglio a Piscina Cardillo
e, nel 1974, S. Giacomo . Più tardi sarebbero nate anche S. Barbara e S. Pietro Claver.
Ed è proprio al Sacro Cuore che Padre Lorenzo dedica le sue migliori energie: a lui si devono tante opere realizzate,
dalla nuova ala della casa parrocchiale, al presbiterio, all'altare di marmi preziosi.